NATURA "Il ritorno alle origini"

NATURA "Il ritorno alle origini"
- Scritto da Giorgia Sottana -

Guardo la gente attorno a me, e mi chiedo spesso dove stiamo andando. Quale sia il nostro scopo nel mondo. Quale sia il fine ultimo del nostro essere qui.

Stiamo distruggendo il pianeta. Stiamo inquinando il posto in cui viviamo. Stiamo maltrattando noi stessi e le nostre menti senza nemmeno rendercene conto. Passiamo ore dentro le nostre case, inchiodati davanti a schermi che riempiono la nostra testa di artifici umani. Ore e ore spese nel traffico, nei mezzi, seduti nel divano a scrollare un altro social network che ci mostra come dovremmo vivere. Non ci sentiamo mai abbastanza soddisfatti, mai abbastanza pieni, come se dentro -nel profondo, sapessimo benissimo che in questo modo stessimo buttando via gran parte della nostra vita. Facciamo corsi su corsi per capire come essere più attenti e preparati, meditiamo per provare ad essere più sereni, e per quanto proviamo a convincercene non riusciamo mai a sentire quella leggerezza che invece dovrebbe appartenerci. E se invece stessimo solo buttando il nostro tempo? Se invece stessimo sbagliando tutto quanto? Se invece, magari, bastasse provare a tornare un po’ più vicini alla nostra natura?

È scientificamente provato che il modo “moderno” di vivere, ci sta lentamente portando a morire. È vero che le varie tecnologie e sistemi avanzati, hanno di gran lunga allungato la nostra prospettiva di vita, ma più troviamo soluzioni, più sembrano aumentare i problemi. Statisticamente passiamo più di 20 ore al giorno in ambienti chiusi, indipendentemente dalla stagione. Quello che però non sappiamo, e non ci dicono, è che gli ambienti chiusi hanno quel potere distruttivo generato dai gas che noi stessi produciamo, che hanno un impatto diretto sul nostro sistema neurale. Ci chiediamo perché non riusciamo a stare concentrati per più di dieci minuti? Ci chiediamo perché non riusciamo a fare due più due? O perché ci sentiamo pesanti e privi di motivazione? La risposta probabilmente sta nel fatto che teniamo le finestre chiuse, e non ci prendiamo del tempo per rallentare e respirare aria pulita. Il cervello è un organo lento, non progettato per la “fast Life” che ci viene venduta ovunque. Necessita di cura e attenzione, e soprattutto necessita di tempo. Invece la vita che viviamo va sempre ai mille all’ora, con un’infinità di stimoli che ci arrivano senza darci lo spazio materiale per capirli e assimilarli: il traffico, le luci, i telefoni, i suoni, il capo che ci da ottocento mansioni da svolgere in tre minuti. E così, senza nemmeno accorgercene, ci ritroviamo in un buco nero che noi stessi abbiamo scavato. Che noi stessi, abbiamo progettato pensando di migliorarci l’esistenza. Siamo così attaccati a questa nuova “realtà” che veramente non ci rendiamo conto di quanto essa ci distrugga non solo in termini fisici, ma in termini emotivi. Avete invece mai provato, anche solo per una giornata, a farvi un sentiero in montagna? Avete mai provato quella sensazione di libertà quasi divina che si prova? Cammini in mezzo al verde, alla velocità che vuoi tu. Attorno c’è solo silenzio. Un silenzio così assordante che si chiama NATURA. Ti riempie di una sensazione che ti arriva fin dentro alle ossa, per poi scendere infondo fino all’anima. Sono sensazioni inspiegabili, sensazioni che però sembrano essere già instillate dentro di noi.

La connessione tra noi e la natura è innegabile, ti entra fino a sotto alla pelle, e ti fa sentire veramente parte di un infinito.

Forse può sembrare una stronzata, ma c’è una legame imprescindibile tra natura e la nostra salute mentale, ed è supportata da una valanga di ricerche scientifiche provate. La natura ha quel potere innegabile di ricalibrarci e regalarci la capacità di stare al mondo in una maniera più profonda. Ha la capacità di farci sentire, semplicemente, di farci connettere direttamente con noi stessi come nient’altro può. È vero che, probabilmente, non si può sempre abbandonare tutto e andarsene da eremiti in mezzo a qualche montagna. Ma è anche vero che ci si può impegnare per provare a prendersi tempo vero per noi stessi: una bottiglia d’acqua nello zaino, un paio di buone scarpe e quella voglia di provare a toccare con mano un benessere che nient’altro da. Forse per alcuni può sembrare una banalità, e di certo non potremmo essere noi a convincervi del contrario. Alla fine, toccare con mano propria i benefici del stare in mezzo alla natura, è l’unica convinzione che può davvero cambiarvi la vita.

Quello che possiamo solo chiedervi è: cosa vi costa provare?

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